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Sacello arcaico | STOP 1

 

Negli anni Sessanta - a seguito degli scavi per l’ampliamento dell’edificio comunale – l’archeologo Gino Vinicio Gentili rinviene degli elementi attribuibili a una colonna ionica. Tutto inizia a farsi chiaro: l’ipotesi di Orsi, riguardo alla presenza di un edificio nell’area indagata, viene confermata. Nuovi sondaggi riportano alla luce non solo ulteriori elementi di stile ionico, ma soprattutto i tagli delle fondazioni del colonnato e della cella del Tempio nella zona a Sud e a Sud Ovest di Palazzo Vermèxio.

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Il tempio è infatti più esteso dello scavo che state visitando e potrete ritrovarne le tracce una volta usciti in piazza Minerva, alla vostra destra, guardando la Cattedrale: il limite meridionale di esso, infatti, è rappresentato dalla linea nera visibile sulla pavimentazione bianca.

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Dopo aver individuato anche il confine occidentale dell’edificio, Gentili ragiona sulle dimensioni e le caratteristiche principali di quel Tempio che doveva avere “una fondazione larga non meno di 21,40 metri e lunga non oltre 51 metri”. Nel 1967, vengono pubblicati i risultati di questi scavi: la proposta è quella di identificare il tempio ionico con quello di Diana (Artemide per i Greci) descritto da Cicerone nelle sue Orazioni contro Verre.

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Testimonianze e sintesi di eventi millenari sono sedimentati negli strati di terreno: il tempio è sorto su un’area che era già considerata sacra. Nel corso dei suoi scavi l’archeologa Paola Pelagatti, più tardi Soprintendente di Siracusa, rinviene, infatti, un sacello arcaico sul quale venne poi costruito il tempio ionico.

 

Qui di fronte c’è un largo foro scavato sulla superficie della roccia che lascia intravedere la cavità sottostante. In questo modo, potete farvi già un’idea della sacralità del luogo: qui erano raccolti frammenti ossei di animali che venivano offerti in sacrificio alle divinità.

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pausa musicale –

- Una voce: Che siate benvenuti, qui, nello spazio sacro e… segreto di antichi culti.

- Tante voci: Gloria alla portatrice di archi, Artemide, la selvaggia, la lanciatrice di frecce, l’allevatrice di bambini, la protettrice dei parti e la domatrice dei tori!

- Una voce: Processioni invisibili di oranti sfiorano i sensi. Effimeri aleggiano, corpi fluttuanti, nella memoria dei secoli…

- Tante voci: Gloria alla portatrice di archi, Artemide, la selvaggia, la lanciatrice di frecce, l’allevatrice di bambini, la protettrice dei parti e la domatrice dei tori…

Sottovoce: nata ad Ortùghia!

Archaic shrine | STOP 1

In the nineteen sixties, following excavations for the extension of the municipal building, the archaeologist Gino Vinicio Gentile found elements attributable to an Ionic column. Everything started to become clear: Orsi’s theory regarding the presence of a building in the area he surveyed was confirmed. New surveys brought to light not only additional elements in the Ionic style but, above all, foundation trenches of the colonnade and the cella of the Temple to the south and southwest of Palazzo Vermèxio.

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The temple was actually larger than the excavation you are now visiting and you will see traces of it, once you leave Piazza Minerva, on your right, looking towards the Cathedral: the southern limit is shown by the black line visible on the white pavement.

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After identifying the western boundary of the building, Gentile calculated from the size and main features of the Temple that it must have had “a foundation no less than 21.4 metres wide and no more than 51 metres long". The results of these excavations were published in 1967: it was suggested that the Ionic temple was associated with Diana (Artemis for the Greeks) described by Cicero in his Verrine Orations.

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The evidence of events over thousands of years is deposited in the layers of earth. The temple was erected in an area that was already considered sacred. During her excavations, the archaeologist Paola Pelagatti, later the Superintendent of Syracuse, found an archaic shrine on which the Ionic temple had later been constructed.

 

Here in front of you there is a large hole dug out of the rock that makes it possible to glimpse the cavity below. This will give you an idea of the sacred nature of the site: fragments of animal bones that were offered in sacrifice to the goddess were collected here.

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(musical break – Reading with musical background)

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- A voice: May you be welcome here, in the sacred and ... secret space of ancient cults.

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- Many voices: Glory to the bearer of bows, Artemis, the wild one, the firer of arrows, the rearer of children, the protectress of childbirth and the tamer of bulls!

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- A voice: Invisible processions of worshippers fill the senses. Ephemerals hover, floating bodies, in the memory of the centuries…

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- Many voices: Glory to the bearer of bows, Artemis, the wild one, the firer of arrows, the rearer of children, the protectress of childbirth and the tamer of bulls!

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Softly: born in Ortùghia!

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